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Credito d’imposta al 110%

Credito d’imposta al 110%


Con il Decreto Rilancio si è introdotta un’interessante novità per quanto riguarda le ristrutturazioni di case e appartamenti. Chiunque voglia migliorare l’efficienza energetica o realizzare un adeguamento sismico potrà farlo spendendo quasi niente grazie al bonus con credito d’imposta al 110%. Il recupero della somma spesa potrà avvenire tramite il la detrazione annuale direttamente sulle imposte, lo sconto immediato in fattura o la cessione del credito.

Con questa agevolazione è possibile quindi per tutti i cittadini di realizzare miglioramenti alla propria abitazione. L’obiettivo è quello di rilanciare l’economia avendo la possibilità di effettuare più facilmente lavori edilizi riaprendo i cantieri e promuovendo la crescita del paese dopo questo momento difficile causato dalla pandemia.

Questo decreto potrebbe dare una spinta non solo al mondo dell’edilizia ma anche a quello del mercato immobiliare permettendo di migliorare le abitazioni attualmente in vendita che però sono in uno stato conservativo non ottimale.

Il credito d’imposta: a chi spetta veramente?

L’ecobonus 2020 è una sorta di ampliamento delle agevolazioni già presenti per le ristrutturazioni edilizie e per le riqualificazioni energetiche.

credito d'imposta
Il credito di imposta al 110% permette di scaricare i lavori edilizi per migliorare la classe energetica di un edificio o di un’abitazione

Esistevano infatti: il bonus casa che con la detrazione del 50% per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabile e gli ecobonus con detrazioni dal 50% all’85% a seconda della tipologia di intervento realizzato.

Il Decreto Legge del 19 maggio 2020, n.34 introduce invece l’agevolazione del 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021.

Le opere che rientrano in tale detrazione devono riguardare queste aeree:

  • isolamento termico delle superfici di un edificio. la detrazione può essere applicata per un totale non superiore a 60.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
  • sostituzione di impianti con pompe di calore sulle parti comuni degli edifici. La detrazione è calcolata su totale non superiore a 30.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Si applica anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con interventi su edifici unifamiliari. La detrazione è valutata su una spesa totale non superiore a 30.000 euro ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
  • installazione di pannelli solari
  • installazione di pareti, pavimenti, coperture o serramenti atti ad aumentare il risparmio energetico dell’edificio

Come si ottiene il bonus

Per rientrare nel bonus bisogna migliorare di almeno due classi energetiche il valore dell’edificio. Può essere richiesto da condomini, persone fisiche e istituti autonomi di case popolari, cooperative di abitazione.

credito d'imposta
La ditta può usufruire del credito personalmente anticipando i lavori di manutenzione oppure beneficiando dell’anticipo della somma da parte di un istituto di credito

Il credito d’imposta al 110% può essere ottenuto in tre modalità, a seconda della preferenza oppure a seconda della volontà della ditta che realizzerà i lavori:

  • utilizzo diretto della detrazione sulla propria dichiarazione dei redditi (nei cinque anni successivi ai lavori)
  • erogazione del contributo tramite uno sconto diretto in fattura sull’importo. Sarà quindi la ditta che ha realizzato i lavori a beneficiare del credito d’imposta del 110% anticipando le somme per i lavori
  • trasferendo il credito d’imposta ad un istituto di credito, che anticiperà la somma

I lavori dovranno poi rientrare in determinati tetti di spesa ed avere la certificazione di congruità. Il credito d’imposta è commisurato all’importo versato nel periodo d’imposta 2020 con riferimento ai mesi di marzo, aprile e maggio per le persone fisiche e di aprile, maggio, giugno per le strutture turistiche. Questo credito d’imposta non può essere però cumulato con il credito d’imposta previsto dal decreto Cura Italia.