In molti diversi lavori i guanti sono obbligatori o molto consigliati. Oggi vediamo insieme quante tipologie di guanti monouso esistono in commercio e quali sono le loro caratteristiche.
Guanti di protezione chimica
Facciamo un passo indietro, perché i guanti monouso, anche detti guanti usa e getta, rientrano nella categoria dei cosiddetti guanti di protezione chimica.
I guanti di protezione chimica comprendono sia i guanti monouso che quelli che possono essere utilizzati più volte.
A seconda della tipologia essi hanno un diverso grado di penetrazione, permeazione e degradazione. Questo tipo di protezione è obbligatoria in alcuni contesti lavorativi, soprattutto in quelli dove si rischia di entrare in contatto con sostanze chimiche quali oli, solventi, acidi, ecc.
La nascita dei guanti monouso
Era il 1964 quando i guanti usa e getta come li conosciamo oggi sono stati inventati, grazie a un’azienda che ha sfruttato lo stesso brevetto dei profilattici.
Tuttavia, la loro origine è molto più antica. Era il 1889, infatti, quando una capo infermiera di Baltimora li utilizzò per proteggersi le mani.
L’infermiera, infatti, aveva intenzione di abbandonare il lavoro a causa di una forte dermatite causata dai disinfettanti utilizzati prima di entrare in sala operatoria.
Il dottore non voleva fare a meno dell’infermiera e chiesa a un’azienda, la Goodyear Rubber Company, di realizzare dei guanti su misura per l’infermiera.
Tipologie di guanti monouso
Ci sono diverse tipologie di guanti monouso, principalmente divisi in base al materiale utilizzato. A seconda del materiale utilizzato il prodotto viene utilizzato in impieghi diversi.
Vinile
Questa tipologia di guanti è realizzata con materiale sintetico, come il PVC. I vantaggi di questo materiale sono la malleabilità, la modellabilità, la morbidezza e l’elasticità.
Sono molto diffusi in diversi settori, compreso quello ospedaliero.
Nitrile
Questo materiale presenta numerosi vantaggi, come l’elasticità, la resistenza meccanica, la resistenza chimica, la sensibilità e l’ergonomia.
Vengono utilizzati in una vasta gamma di settori e garantiscono un alto livello di protezione. È ideale per chi manipola generi alimentari (tranne quelli alcolici) o lavora a contatto con sostanze chimiche e fluidi corporei.
Lattice
Il lattice si divide in due categorie: il lattice naturale (proveniente dall’albero della gomma) e il lattice di gomma.
Il lattice naturale è resistente alla perforazione e agli strappi ed è biodegradabile. Essi hanno diversi vantaggi, tra cui sensibilità, elasticità e impermeabilità.
Il lattice di gomma, invece, è attualmente il materiale più elastico che esiste ed è proprio per questa caratteristica che questa tipologia di guanti è largamente utilizzata. In particolar modo essi vengono utilizzati da medici e dentisti.
Polietilene
Questo materiale è conforme alle normative europee sulla sicurezza alimentare. Vengono ampiamente utilizzati sia negli ambienti professionali che domestici.
Essi garantiscono un alto livello di igiene e offrono una grande sensibilità. Sono perfetti per manipolare oggetti molto sporchi.
Neoprene
Infine, questo materiale è resistente, elastico e confortevole. Esso viene utilizzato in una vasta gamma di settori e sono molto efficienti come protezione contro gli agenti chimici, come detergenti, acidi, sostanze alcoliche, sostanze grasse o oleose.
La polvere o il talco nei guanti monouso
La maggior parte dei guanti usa e getta presenti in commercio presentano al loro interno del talco o della polvere, il cui compito è quello di agevolare la calzata del guanto stesso.
Questa polvere è costituita da amido di mais, il quale è senza OGM e bioassorbibile dal derma. Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per lavorare qualsiasi cosa, anche i generi alimentari. Inoltre, esso è privo di glutine, il che rende i guanti monouso perfetti anche nella lavorazione di prodotti per celiaci.
Tuttavia, ultimamente in commercio ci sono anche guanti senza polveri, per evitare qualsiasi tipo di reazione allergica. Per facilitare la calzatura del guanto senza l’aggiunta di talco o polvere si utilizzano altri tipi di lavorazione, come la clorinatura e la polimerizzazione.