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Tipologie di caschi antinfortunistici

Tipologie di caschi antinfortunistici


Il casco antinfortunistico è essenziale su cantieri e determinati luoghi di lavoro. Tuttavia, non tutti i caschi sono uguali. Ne esistono di diversi tipi, per tutte le esigenze. Ecco tutte le tipologie di caschi antinfortunistici e come scegliere quello che fa al caso nostro.

Cos’è un casco antinfortunistico

Il casco antinfortunistico, o anche casco di protezione o elmetto di protezione, è uno dei DPI (dispositivi di protezione individuali) utilizzati nei luoghi di lavoro per proteggere i lavoratori.

Caschi antinfortunistici
Caschi antinfortunistici

In alcuni contesti si tratta di un oggetto obbligatorio per legge, ma è consigliabile utilizzarlo anche se la legge non la prevede, ad esempio se stiamo facendo qualche lavoretto a casa, anche se non siamo su un luogo di lavoro.

Esso protegge da eventuali urti potenzialmente pericolosi o dalla caduta di oggetti, schegge o parti di materiale pericolosi.

Nell’edilizia i caschi antinfortunistici sono obbligatori, ma non tutti i caschi sono uguali. Scopriamo insieme quali tipologie esistono e quando si utilizzano.

Caschi antinfortunistici: copricapo antiurto

È il più semplice dei caschi antinfortunistici ed è l’ideale se vogliamo svolgere qualche semplice lavoretto domestico o industriale. Protegge dai rischi bassi, utilizzato in quelle circostanze che vengono definite sicure.

È da considerare, comunque, un valido alleato del lavoratore o di coloro che si dilettano nei lavoretti domestici. La bardatura è regolabile e deve aderire al meglio al cranio della persona. Su di esso è possibile aggiungere una piccola luce led da fronte.

Bisogna tenere in considerazione che il copricapo antiurto non deve mai risultare scomodo. Se dovesse risultare scomodo forse hai sbagliato taglia o a regolare la bardatura.

Il copricapo antiurto risponde alle norme UNI EN 82.

Casco di protezione standard

Il casco di protezione standard è composto da una bardatura e una calotta di protezione ed è il più diffuso. Viene utilizzato nei cantieri o nelle officine. Esso è in grado di assorbire gli eventuali urti, proteggendo il cranio.

Il centurino sottogola e quello per la nuca sono entrambi regolabili. Solitamente sono realizzati in policarbonato termoplastico, fibra di vetro e metallo.

Il casco di protezione standard risponde alle norme UNI EN 397.

Caschi antinfortunistici: casco di protezione ad alte prestazioni

Anche se a prima vista potrebbe sembrare identico al casco di protezione standard, il casco di protezione ad alte prestazioni consente una protezione maggiore. Esso è quindi utilizzati in contesti considerati più ad alto rischio, come i cantieri particolari o luoghi di lavoro dove si utilizzano materiali pericolosi.

Esso ha la capacità di impedire qualsiasi tipo di deformazione, garantendo un’altissima protezione del cranio.

Il casco di protezione ad alte prestazioni risponde alle norme UNI EN 14052

Casco di protezione con isolamento elettrico

Esso è identico al casco di protezione ad alte prestazioni, con l’aggiunta di un isolamento elettrico, come dice il nome stesso.

Il modello base resiste fino a 440 Volt di corrente elettrica continua, ma esiste anche un modello pensato per resistere fino a 100 Volt di corrente alternata e fino a 1500 Volt di corrente continua.

Esso non può contenere nessuna parte metallica che fungerebbe da conduttore. A parte questo è composto dagli stessi elementi degli altri caschi. Alcuni modelli sono dotati anche di una visiera.

Il casco di protezione con isolamento elettrico risponde alle norme UNI EN 13087.

Caschi antinfortunistici: casco forestale

Infine, il casco forestale è completamente diverso da tutti i modelli sopra citati, ma rientra comunque nei caschi antinfortunistici.

Caschi antinfortunistici
Casco forestale

Esso viene impiegato in tutti i lavori forestali, dalla potatura al disboscamento, dal taglio all’abbattimento. Protegge non solo il cranio, ma anche il viso e gli occhi da eventuali schegge. Inoltre offre anche una protezione alle orecchie per i rumori eccessivi degli strumenti da taglio.