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Abbigliamento antinfortunistico: cosa dobbiamo sapere

Abbigliamento antinfortunistico: cosa dobbiamo sapere


In molti lavori è richiesto ed è opportuno vestirsi adeguatamente con abbigliamento antinfortunistico. Ma cosa si intende esattamente per abbigliamento antinfortunistico? Cosa dice la legge a riguardo e quando è obbligatorio indossarlo? Cerchiamo insieme di rispondere a queste domande.

Differenza tra abbigliamento da lavoro e abbigliamento antinfortunistico

L’abbigliamento da lavoro è una linea di indumenti che proteggono i capi civili dall’usura e dallo sporco e che creano un’immagine uniforme e pulita dell’azienda, trasformando il capo in un vero e proprio strumento di marketing.

Differente è l’abbigliamento antinfortunistico che aggiunge altri elementi ai semplici capi da lavoro. Con esso, infatti, si aggiunge una protezione per l’utilizzatore nello svolgere le sue mansioni.

Abbigliamento antinfortunistico: cos’è

Non parliamo, quindi, semplicemente dell’abbigliamento utilizzato dal manovale in cantiere, ad esempio, o della tuta da pompiere o di chi svolge lavori considerati “ad alto rischio”.

Abbigliamento antinfortunistico
Per abbigliamento antinfortunistico non si intende solamente quello utilizzato sul cantiere. Ma anche i camici e le cuffie del settore sanitario, ad esempio.

L’abbigliamento antinfortunistico può essere di vario tipo e si adatta alle diverse mansioni nei diversi settori. Anche gli addetti dei settori alberghiero o ristorazione, ad esempio, devono rispettare determinati standard di sicurezza e anche il loro (se conforme alle normative) viene considerato abbigliamento antinfortunistico.

Le normative

Le regole in materia di abbigliamento antinfortunistico vengono, per lo più, determinate all’interno dell’articolo 475 del 1992, che definisce tali capi “i prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossa o comunque li porta con sé da rischi per la salute e la sicurezza”.

La differenza principale tra l’abbigliamento da lavoro e l’abbigliamento antinfortunistico è che il primo è a discrezione dell’azienda se utilizzarlo o meno, mentre il secondo è obbligatorio per legge. Di

A tal proposito, l’articolo 75 del Decreto Legislativo 81 del 2008 fa chiarezza: “i DPI devono essere utilizzati obbligatoriamente dal lavoratore quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro”.

I DPI

Abbiamo appena menzionato i DPI. Ultimamente abbiamo molto sentito parlare di questa sigla e, sicuramente, in molti sanno già di cosa si tratta. Tuttavia i DPI non sono solamente mascherine, anche se ultimamente sono diventati famosi come strumento di protezione dal contagio da Covid-19.

DPI
Abbiamo imparato a conoscere i DPI con il loro utilizzo su larga scala per rallentare la diffusione del Covid-19

I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) sono mascherine, guanti, visiere, scarpe di sicurezza, indumenti anticalore, capi di protezione dal freddo, abbigliamento alta visibilità, vestiti con proprietà antistatiche, ecc.

I DPI si dividono in tre categorie:

  • Categoria 1: i DPI che proteggono dai rischi di lieve entità, che non causano lesioni. Possono essere cuffie e camici monouso, pile o pantaloni basici.
  • Categoria 2: i DPI che proteggono dai rischi di media entità.
  • Categoria 3: i DPI che proteggono dai rischi di alta entità, che possono portare a lesioni gravi o anche alla morte. Si tratta di indumenti ignifughi, capi per le celle frigo, per la protezione dall’elettricità.

Scarpe antinfortunistiche

Un piccolo focus doveroso è da fare sulle scarpe antinfortunistiche, uno dei capi, probabilmente, più conosciuto e più diffuso tra tutto l’abbigliamento antinfortunistico.

Scarpe antinfortunistiche
Scarpe antinfortunistiche

Esistono tantissimi diversi modelli di scarpe antinfortunistiche. Ci sono quelle antiscivolo, per garantire la stabilità del lavoratore, quelle traspiranti, quelle ammortizzanti, per attutire l’urto con il pavimento, quelle con la suola ortopedica.

Non tutte hanno il classico aspetto delle scarpe antinfortunistiche con la punta rinforzata. Questo specifico tipo di scarpe vengono molto utilizzate sui cantieri o nelle cucine, per i lavoratori che devono spostare grandi pesi che potrebbero accidentalmente cadere.

Ma ci sono anche le crocs e gli zoccoli da lavoro, molto diffusi nel settore sanitario ed estetico, per garantire una maggiore igiene e per sostenere efficacemente il peso del corpo durante le ore di lavoro. O le sneakers, molto utilizzate nei settori a stretto contatto con il pubblico.

Datori di lavoro e dipendenti devono documentarsi e conoscere tutte le normative e le modalità d’uso, l’abbigliamento antinfortunistico è molto importante in quasi tutti gli ambienti lavorativi.