fbpx
Smaltimento amianto: come fare?

Smaltimento amianto: come fare?


Sono ormai diversi decenni che tutti sono venuti a conoscenza della pericolosità dell’amianto. Lo troviamo sui tetti delle vecchie fabbriche, nelle case delle nonne, un tempo si faceva di tutto con l’amianto, senza sapere, però, quanto esso fosse pericoloso. Cosa dobbiamo sapere, quindi, di questo materiale? Quando è pericoloso? Quando dobbiamo obbligatoriamente smaltirlo e come possiamo farlo?

Che cos’è l’amianto?

L’amianto è un materiale molto utilizzato fino agli anni ’90, quando se ne è scoperta la pericolosità e ne è stato vietato l’utilizzo. L’amianto, o asbesto, è un materiale che si presenta sotto forma di fibre, un minerale microcristallino composto da silicato di magnesio, ferro e calcio.

Amianto
Amianto

Quando fu realizzato fu una vera rivoluzione. Per capire quanto questo materiale venisse considerato un portento basta analizzarne il nome. Amianto deriva dal greco amiantos, che significa inattaccabile, incorruttibile. Mentre per quanto riguarda il suo secondo nome, asbesto, esso deriva sempre dal greco e significa perpetuo, che non brucia.

Spesso le fibre d’amianto venivano mischiata con il cemento, per creare coperture. Ma in alcuni casi si presentava nella sua forma fibrosa, come isolante e insonorizzante, in soffitti e pareti.

L’amianto è stato utilizzato, come dicevamo, ovunque, negli edifici, sui tetti, sui treni, nelle navi. Le sue caratteristiche lo rendevano perfetto per ogni esigenza, fino a quando non si è venuti a conoscenza della sua pericolosità.

Perché l’amianto è pericoloso?

Tutti sappiamo che l’amianto è pericoloso. È dagli anni ’90 che ne è stato vietato l’utilizzo e che sono iniziati gli accertamenti medici su chiunque fosse stato a contatto per lungo tempo con questo materiale. Purtroppo molte persone che avevano lavorato a contatto con l’amianto per molti anni hanno pagato l’errore con la loro vita.

Le fibre d'amianto
Le fibre d’amianto sono pericolose per l’uomo

Ma perché l’amianto è così pericoloso? La legge 257 del 1992 vieta la produzione e l’installazione dell’amianto perché considerato pericoloso per la vita delle persone. Soprattutto nelle sue forme di fibrocemento ed eternit, infatti, esso è fibroso e per questo potenzialmente può essere inalato. Se inalate le fibre di amianto si depositano nelle vie aeree e nelle cellule polmonari, dove rimangono per diversi anni.

Qui depositatosi rischiano di portare all’insorgere di malattie molto gravi, come l’asbestosi, il mesotelioma e il tumore dei polmoni.

Quando smaltirlo?

Anche se sono ormai molti anni che ne è stato vietato l’utilizzo, l’amianto si trova nelle sue diverse forme nelle più svariate strutture edile e, soprattutto in Italia, ognuno di noi ne è venuto in contatto prima o poi. È sempre cosa buona optare di smaltire l’amianto, che sia su una casa o su un edificio commerciale. Ma quando diventa obbligatorio smaltirlo?

Smaltimento amianto
Quando l’amianto inizia a sfibrarsi dobbiamo smaltirlo immediatamente

L’amianto diventa altamente pericoloso quando è friabile e si sbriciola venendo disperso nell’aria e rischiando di essere inalato. Finché esso è in buone condizioni, ma davvero in buone condizioni, ancora può essere considerato abbastanza sicuro. Ma non dobbiamo mai sottovalutare la situazione.

Come smaltirlo?

Lo smaltimento dell’amianto non è certo un lavoro che può essere considerato “fai da te”. Solo ditte specializzate possono smaltirlo, proprio vista la sua pericolosità. Il primo step da fare, quindi, se decidiamo di liberarci di un vecchio tetto in eternit, ad esempio, è contattare una ditta apposita.

L'amianto inizia a sfribrarsi
L’amianto inizia a sfibrarsi

Dopodiché, questa, effettuerà un sopralluogo e avvierà le documentazioni per le autorizzazioni necessarie. Il tutto deve essere fatto 30 giorni prima dell’inizio dei lavori.

Dopodiché l’amianto verrà incapsulato, rimosso e adeguatamente smaltito. Mentre la zona circostante e le superficie sopra le quali esso poggiava verranno bonificate.